Il
giorno dopo, Peppe si svegliò vedendo il mondo offuscato, aveva il
cervello disidratato e un martello che picchiava dentro la scatola
cranica. Uscì dalla camera da letto e scese le scale barcollando.
«Peppe,
sei tu?» disse Fabio dalla cucina.
Peppe
seguì la voce, girò un angolo e lo vide mentre preparava un caffè.
«Cazzo,
un caffè ci vuole proprio. Fammene una tazza» disse Peppe.
«L'ho
già preparata, siediti pure» disse Fabio.
«Magari
potessi farlo. Ho un dolore al culo che mi sta uccidendo. Che letto
di merda hanno i tuoi?»
«Non
è colpa del letto,» disse Fabio, che intanto si era preparato una
tazza di caffè per sé « è che ti ho inculato» fece poi, e bevve
un sorso.
«Cosa,
scusa? Che cazzo hai detto?» disse Peppe.
«Che
ti ho inculato, ho infilato il mio cazzo nel tuo buco del culo, per
tutta la notte» disse Fabio.
«Dì
un po', vuoi morire? Mi stai facendo girare i coglioni» disse Peppe.
«Sì,
potresti farlo. Potresti uccidermi. Ma c'è un'altra cosa: ho filmato
tutto e, mentre dormivi ho spedito i filmati via mail a dei miei
amici, e se dovesse succedermi qualcosa, il mondo vedrebbe cosa ti è
successo, e tu non saresti più “Il becchino” agli occhi di
tutti. Ma “Il becchino che lo ha preso in culo”. Saresti ancora
cattivo, ma saresti un cattivo con l'ano sfondato» disse Fabio, e
fece un altro bel sorso di caffè.
«Tu
non sai che voglia che ho di farti fuori» disse Peppe.
«Sì
che lo so, è la stessa che ho avuto io quando mi hai pestato al
parco. Ora ascoltami bene. Non dovrai alzare le mani a nessuno, mai
più. E non venire più alle mie feste. Se starai tranquillo, io
starò tranquillo. Credo che il tuo orgoglio macho valga di più
della mia vita, no? Soprattutto nell'ambiente del rugby. Sei in odore
di nazionale, se non sbaglio. Pensa se i tuoi compagni lo venissero a sapere» disse
Fabio.
Il
becchino grugnì e prese la tazza di caffè. Ingollò tutto il caffè
d'un fiato e la disintegrò per terra. Poi si alzò e si avvicinò
all'ingresso.
«Che
gran figlio di puttana. Troverò un modo per fartela pagare. Quando
ti inculerò io non sarà certo piacevole, stanne certo» urlò
Peppe. Quando arrivò alla porta, sentì la testa girare e gli occhi
chiudersi. Cadde a terra e si addormentò. Fabio, grazie a Peppe,
aveva scoperto che il suo “hobby” era piacevole anche con gli
uomini, così aveva deciso di farsi un altro giro sul becchino, poi, appena finito,
lo avrebbe caricato in macchina e lo avrebbe scaricato davanti a casa
sua.
Se
lo mise di nuovo in spalla, salì le scale ed entrò in camera da letto, chiudendo la porta dietro di sé.
ALLEGATI:
COLONNA SONORA:
2 commenti:
yeah! whiskey in the jar!!! ;o)
\m/
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