domenica 21 dicembre 2014

Frattaglie di Natale 2

E come l'anno scorso ho partecipato a Schegge per un Natale horror indetto da Letteratura horror. Su 5 ne hanno accettati due che troverete presto in una raccolta e-book. Il vincitore (su 80 schegge) verrà proclamato il 23. Posto qui quelli scartati e vi auguro buone feste e buon Natale.

L'ammiraglio Garreni

La Black Santa avanza tra le lastre di ghiaccio immersa da una coltre simile a sabbia di vetro.
Garreni scruta la distesa artica, scuote il cappello d'ammiraglio imbiancato dalla neve e pensa a suo padre. Avrebbe voluto essere con lui, al caldo, a festeggiare il Natale bevendo vino, e non a navigare il quel deserto bianco a caccia del suo assassino.
Uno scossone, Garreni scivola sul ponte viscido, si aggrappa a una cima, sente le mani bruciare, lacerarsi, digrigna i denti, si ferma prima di cadere fuori dalla prua. Un fetore di pesce marcio impesta l'aria. Tentacoli enormi e pezzi di ghiaccio schizzano fuori dall'acqua, in alto, a oscurare la nave, e si schiantano come alberi abbattuti e coltelli affilati. Squarciano le vele, smembrano uomini.
«Kraken», urla un mozzo.
Garreni si rialza e afferra un arpione.
«Ti ho trovato, bastardo.»
Si sporge dalla balaustra, vede affiorare l'occhio del mostro, la pupilla grande e nera come una palla di cannone.
«Vendetta», urla, e si lancia all'attacco.

Natale alla finestra

Loris conficcò la carota nel volto del pupazzo per il naso e gli mise un cilindro in testa.
«Manca la sciarpa. Intanto, buon Natale!»
Un rumore simile a un tuono. Alzò lo sguardo al cielo plumbeo e vide un meteorite squarciarlo, schiantarsi in lontananza, dietro le montagne. Corse a chiudersi in casa e osservò dalla finestra. Spalancò la bocca. Un'ondata di nebbia rossa invase la città, si insinuò tra gli edifici, come vino rovesciato su un presepe.
Sgranò gli occhi. Il pupazzo si mosse e strisciò fuori dal giardino: il corpo colore del sangue, artigli e fauci al posto di ramoscelli secchi e sorriso di sassi.
Attaccò un uomo, gli straziò il ventre, lo divorò e si avvolse le budella intorno al collo. Ruttò come un vecchio ubriacone, poi si girò verso la casa.
Mentre si avvicinava, timidi raggi di sole filtrarono tra le nubi. Iniziò a sciogliersi come un gelato, il cilindro sghembo, il naso come un cazzo moscio.
Loris pregò con tutto se stesso che quelle nuvole si diradassero, e in fretta.


Natale a caccia

 
«Schiaccia sull'acceleratore, cazzo! Abbiamo solo questa notte per prendere quei bastardi. Ascia o bastone?» disse Bruno.
«Direi bastone. Il cassone inizia a puzzare» rispose Lucio.
Parcheggiarono. Scesero armati di roncole e corde.
Entrarono a casa di Bruno, salirono le scale. Un gemito. Sfondarono la porta, la moglie a pecorina e uno gnomo che si dava un gran da fare. Gli fecero saltare i denti e anche qualche costola. Lo portarono fuori, lo caricarono sul furgone e ripartirono.
«Nessuno di voi piccoletti là dietro ci darà più problemi» disse Lucio.
Gli gnomi ancora vivi mugolavano, accatastati come sacchi di patate insieme ai cadaveri dei loro compagni.

Babbo Natale tornò a casa dalla nottata passata a portare doni. Passò dalla fabbrica di giocattoli per salutare gli gnomi, ma non trovò nessuno. Andò sul retro, al grande abete. Strabuzzò gli occhi, le gambe cedettero, cadde in ginocchio.
Gli gnomi impiccati e pezzi di braccia, gambe, interiora ciondolanti dai rami come macabri addobbi.

A casa della strega

Matteo tira calci e pugni contro il vetro, senza scalfirlo.
Ha scoperto che le streghe esistono, ma non vivono negli antri delle fiabe, non usano code di rospo per fare pozioni. Sono donne all'apparenza normali, che vivono in case normali, e aspettano i bambini fuori dalle scuole per offrire loro cioccolatini magici prima delle feste.
Si guarda intorno. Festoni appesi alle pareti, luci intermittenti, l'albero, gli altri prigionieri rinchiusi nelle palle di Natale.
Preso dal terrore si muove da una parte all'altra, la sfera oscilla, si sfila, precipita, si frantuma a terra. Le gambe si spezzano, sputa sangue dalla bocca. La strega si avvicina, grande quanto un grattacielo.
«Dove credi di andare?» dice con voce acidula.
Matteo perde i sensi, rassegnato a tornare ciondolante su un ramo.
Apre gli occhi, si rende conto che avrebbe preferito morire sul colpo quando vede il batticarne sollevato, e che le streghe qualcosa in comune con le fiabe ce l'hanno: la più terribile.
«Pronto per la cena?»
Splat!

 

mercoledì 3 dicembre 2014

Halloween all'italiana

Sono stato selezionato per una raccolta di racconti di Letterartura horror:" Halloween all'italiana". E-book per la modica cifra di 3€. Non mi viene in tasca nulla, quindi fate pure come vi pare. :)
http://letteraturahorror.it/64-halloween-all-italiana-2014/1826-halloween-all-italiana-2014-100-racconti-per-un-antologia-da-paura.html

Saluti!