domenica 2 maggio 2010

Bianca

Mi sono iscritto al concorso di scrittura della Müller . Partecipo solo per "allenarmi" e ho deciso di postarli anche sul blog. Spero vi piacciano:)
L'incipit di questa settimana è stato "piccoli piaceri". Intanto penserò al prossimo racconto splattergoresanguinolentorabbrividente :)





BIANCA


Caterina dice che aspetta ogni mercoledì a partire dal mercoledì sera. Che è il suo piccolo momento di piacere.
Io non mi faccio illusioni, però: dice tante cose.
Quando arrivo ha già messo al loro posto i pezzi sulla scacchiera e i cuscini, visto che giochiamo sul pavimento
e ogni partita dura un’ora o più.
“Non tocca a me il nero” faccio, come ogni volta.
“Si invece” dice lei, accarezzando i suoi pedoni bianchi come se fossero un piccolo esercito del bene.
" Cate, ma è mai possibile che dobbiamo rifare sempre la stessa discussione sui bianchi e i neri?"
Caterina alzò per un attimo la testa dalla scacchiera e mi fissa, sfoderando il suo classico ghigno furbesco:
"E' che mi piace stuzzicarti, chiamala pretattica se vuoi".
"Ah sì? Ok allora, prenderò i neri e vedrò di farti odiare il bianco per sempre!" rispondo.
Pronti a iniziare ci concentriamo entrambi nel "visualizzare" le nostre tattiche di gioco. Caterina allunga la mano verso uno dei pedoni pronta a spostarlo, ma non succede. Una fitta tremenda la fa quasi piegare in due dal dolore facendola accasciare su un lato. Digrigna i denti nel tentativo di resistere, ma le fitte sono talmente forti da farle scalciare la scacchiera con tutti i suoi pezzi verso di me. Mi prende il panico. Mi alzo di scatto e mi avvicino a lei, le metto il cuscino sotto la testa e provo a parlarle:
"Caterina! Cate! Che cos'hai amore? Parlami!"
I suoi occhi sofferenti dicono già tutto, le sue parole confutano i fatti:
"Portami all'ospedale, subito..."
L'agitazione mi fa muovere in modo confuso: non riesco a pensare, non ricordo più dove sono le chiavi della macchina né dove l'ho parcheggiata. Perdo un po' di tempo, ma riesco a portare Caterina in macchina e a partire a tutta velocità verso l'ospedale. Durante il tragitto suono il clacson di continuo per avvertire gli automobilisti del mio passaggio. Passo un fazzoletto bianco a Cate dicendole di sventolarlo fuori dal finestrino come ulteriore monito della gravità della situazione. Schivo macchine, pedoni, carretti della frutta, prendo qualche marciapiede e forse (ma non ne sono del tutto sicuro) ho attraversato addirittura qualche giardino. Arrivo al pronto soccorso fradicio di sudore e preoccupazione. Chiamo gli infermieri che prendono una lettiga per trasportare Caterina dentro l'ospedale. Mi dicono di attendere. Più il tempo passa, più cresce il mio nervosismo, che peggiora quando un dottore mi dice di aspettare fuori dalla sala operatoria. Seduto, impotente, con la gamba destra che tamburella freneticamente il pavimento e le unghie mangiate come unico passatempo. Dopo qualche ora il chirurgo esce dalla sala operatoria:
"E' andato tutto bene, non si preoccupi" dice.
Gonfio il petto di sollievo e butto fuori l'aria stagna dei cattivi pensieri:
"Posso vederla dottore?" gli chiedo.
Mi sorride e annuisce. Mi precipito nella stanza dove hanno portato Caterina. Lei, stremata ma sorridente, mi guarda e mi fa segno con la mano di avvicinarmi:
"E' una femmina" dice con un filo di voce. Scoppio in lacrime, in braccio ha un piccolo angelo sceso in terra."Sono papà!". Me la passa chiedendomi che nome le avremmo dato. Metto una mano nella tasca della giacca per prendere il fazzoletto così da potermi asciugare le lacrime. Un pedone bianco cade sul letto, io e Caterina lo fissiamo per qualche istante:
"Bianca" dice
Anche questa volta ha vinto il suo colore.

COLONNA SONORA



ALLEGATI

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http://www.uniriot.org/uniriotII/images/orologio.jpg



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4 commenti:

Alice and my world ha detto...

Non so se era il tuo scopo...ma sai che questo racconto ha un qualche cosa di infintamente dolce?

iO e Alice

Alice and my world ha detto...

Sinceramente c'è presa la curiosità e ci siamo iscritte..ma se gli incipit non ci aggraderanno non so se avremo la capacità di sfornare qualche cosa di decente.....anche perchè in realtà non siamo già mai convinte di ciò che facciamo.
Comunque prova a ribaltarli a tuo vantaggio gli incipit..."cuore di bimbo" potrebbe essere abbastanza splatter ^__^

iO e Alice buona settimana a te

Alice and my world ha detto...

Uh la ringraziamo per aver incluso brave e scrittura nella stessa frase ^__^.
Si bè è una cosa buona mettersi alla prova...ed esercitarsi...ci sei anche riuscito bene a nostro parere sìsìsì...in realtà nOi nn so quanto riusciremo a frenarci nello scrivere e credo che potremo "stravolgere" eccessivamente incipit troppo balndi...ma vedremo che il destino proporrà...
Buona settimana.

Cate ha detto...

Come si è già detto questo racconto è molto dolce. Il ritmo inalzante è azzeccatissimo e da veridicità alla vicenda. Ottima la "chicca" finale degli scacchi...come ottimo è il paragone...
Credo che tu abbia fatto benkissimo a partecipare e a rendere noto qui il tuo operato...Grande Vitone!!!